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Caos voli dopo lo sciopero, 50 turisti italiani bloccati in Egitto: “Wizz Air latita”

Ad ora non abbiamo ancora nuove notizie. Siamo in albergo con pensione completa. Ci è stato detto che il pagamento è a carico della compagnia aerea, ma da quello che sappiamo c’è in corso una trattativa tra la compagnia e l’albergo che ci ha anche avvertito che non hanno avuto ulteriori risposte e quindi non sappiamo come proseguiranno i prossimi giorni. Da Wizz Air, però, non abbiamo ricevuto alcuna notizia su quando potremo tornare in Italia”. Lo spiega alla Dire una delle turiste italiane, una cinquantina, che è bloccata a Sharm El Sheik, in Egitto, dopo la cancellazione causa sciopero del volo di Wizz Air diretto a Napoli sabato 15 luglio.

L’azienda ungherese ha inviato agli utenti registrati un link tramite cui richiedere il rimborso e prenotare un altro volo, ma il sito era inaccessibile. Gli italiani a Sharm hanno contattato anche il Consolato per provare ad ottenere risposta, ma la compagnia non risponde alle e-mail.

Il prossimo volo per Napoli di Wizz Air è in programma sabato prossimo, ma noi – prosegue la turista nel suo racconto alla Dire – non abbiamo ricevuto delle nuove carte di imbarco per quel volo e quindi non sappiamo se ci sarà posto per noi visto che è aperto al pubblico e i posti potrebbero finire intanto. Cosa sta aspettando la compagnia per cambiarci le carte d’imbarco? Ci sono persone che al momento non hanno abbastanza soldi per acquistare un nuovo biglietto. Abbiamo capito che non organizzeranno un nuovo volo diretto, ma su quello di sabato ci aspettiamo di essere imbarcati“.

Una rappresentanza delle famiglie napoletane tra i turisti bloccati si è anche rivolta al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli per raccontare il problema e chiedere di poter rientrare in Italia. “Non capiamo perché la compagnia aerea – attacca il parlamentare – si sia data alla ‘latitanza’. È suo dovere rispondere alla richiesta degli utenti e fare di tutto per far rientrare gli italiani bloccati a Sharm. Stiamo interessando della questione il ministero degli Esteri affinché si attivi per riportare tutte le famiglie in patria entro pochissimi giorni dato che tra di esse ci sono persone bisognose di cure”.

Fonte
Agenzia Dire
www.dire.it

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