Home Attualità Ministero della Salute: che differenza c’è tra isolamento, autosorveglianza e quarantena?

Ministero della Salute: che differenza c’è tra isolamento, autosorveglianza e quarantena?

di Stefano Pezzola

Sono state pubblicate dal Ministero della Salute in data 1 settembre 2022 le nuove indicazioni su test diagnostici, contact tracing, isolamento e autosorveglianza in riferimento al Covid-19 (vedi link sotto):
https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=244

Isolamento e autosorveglianza sono importanti misure di salute pubblica – scrive il Ministero della Salute – attuate per evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari dovuti a trasmissione di SARS-CoV-2 e per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.
Le persone risultate positive al test diagnostico (molecolare o antigenico) per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento, che consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da Covid-19 da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione durante il periodo di trasmissibilità.
La misura della quarantena che si attua ad una persona sana che è stata esposta ad un caso, non è attualmente prevista con i contatti stretti di un caso positivo a SARS COV-2 (aggiornamento Circolare 30 marzo 2022).
A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
Considerata quindi l’attuale evoluzione del quadro clinico dei casi di malattia COVID-19, le indicazioni sulla gestione dei casi COVID-19 vengono aggiornate con Circolare 31 agosto 2022.
Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento, con le modalità di seguito riportate:
– Per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni, purché venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d’isolamento.
– In caso di positività persistente, si potrà interrompere l’isolamento al termine del 14° giorno dal primo tampone positivo, a prescindere dall’effettuazione del test.
Dalla nuove indicazioni si evince – presumo alla luce anche delle recenti indicazioni del CDC – che non esiste piu’ differenza tra vaccinati con ciclo primario, vaccinati con booster o doppio booster e non vaccinati.
Quindi le regole cambiano per chi ha il Covid: se dopo un tampone ufficiale (rapido o molecolare) si risulta positivi al virus scatta quella che comunemente viene chiamata “quarantena”, la cui durata viene ridotta per TUTTI.
Ufficialmente non si parla di “quarantena”, ma più propriamente di “isolamento domiciliare“.
In caso si risulti positivi infatti l’Usl, secondo il protocollo, emette un provvedimento di isolamento per Covid e fino a quando non si riceve quello di fine isolamento non è possibile lasciare il proprio domicilio.
Dunque si potrà uscire solo dopo un periodo minimo di isolamento di 5 giorni e con un tampone ufficiale negativo.

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