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Palio alla…Liquirizia?

Come ho avuto modo di scrivere,
a me la grafica dell’ultimo drappellone del Palio di Siena
piace.
Vengo dal marketing e dalla grafica,
e mi sono piaciuti molto i colori vividi normalmente adoperati dal suo autore,
Marco Lodola, esponente di una corrente denominata Nuovo Futurismo.
Tralascio la battuta di godimento di vedere il simbolo di Arezzo – il Cavallo Nero Inalberato, e non Rampante come comunemente si dice –
sul drappellone, che ho trattato in altro articolo.
Andiamo allo sfondo, il pubblico disegnato come tante teste quasi bambine gioiose.
Si dirà che per l’autore è quasi un marchio di riconoscibilità,
senonché
un anno prima Lodola ha firmato il coperchio di una nota marca di liquirizia
con immagine uguale al drappellone, salvo il cavallo.
Si potrà di dire che Lodola, come Keith Haring, come Marc Kostabi che mettevano da tutte le parti sempre i loro omini,
ha fatto la stessa cosa.
Non so quanto i Senesi godano di fare la pubblicità ad una marca di liquirizia,
non incassando soldi, ma pagandoli per la grafica del drappellone.
Credo che vi saranno mugugni, ma che saranno acquattati per il bene della Rotondità di Quiete del Palio.
Credo che la discriminante sul comportamento di Lodola sia
che la grafica della scatola di Liquirizia è venuta prima – nel 2021 – della grafica del drappellone,
quindi si potrebbe sospettare che – forse involontariamente – il drappellone farà da spinta pubblicitaria ad un prodotto privato, manco senese.
Sai fosse stato un ricciarello…
Trovando il lato positivo,
i contradaioli vincenti si porteranno in tasca un micro drappellone che rinfresca loro la gola.
E’ una svista,
o si apre una nuova era di drappelloni sponsorizzati?
.
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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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