Il Circolo Acli di Capolona, in collaborazione con il Comune di Capolona, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, organizza l’appuntamento “Nel nome di tutte: voci che non tacciono”, previsto in programma per sabato 29 novembre, alle ore 18:00, presso il Circolo Acli di Capolona (Via Vittorio Vento 37, Capolona- Arezzo).
L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, sarà coordinato dalla narratrice Propizia Capaccioli e avrà per protagonista la scrittrice Lucrezia Lombardo, che, a partire dalla figura di Anna Freud -a cui l’autrice ha dedicato di recente un romanzo- e dalla sua ultima silloge poetica, “Il giardino di sabbia” (Il Convivio editore), tesserà una riflessione sulla condizione femminile nella società contemporanea.
Lucrezia Lombardo -autrice ormai nota nel contesto aretino e nel territorio nazionale- alla questione femminile ha infatti dedicato varie pubblicazioni, non ultima la raccolta di racconti “Scusate, ma devo andare”, che raccoglieva dodici storie di donne.
Con delicatezza e crudezza, il libro voleva mostrare le tante situazioni di subordinazione, soggezione e discriminazione che “il secondo sesso” subisce, ancora ai nostri giorni.
Senza veli, la produzione che Lucrezia Lombardo ha dedicato alle diseguaglianze di genere, ha lasciato la parola a storie di donne che, con coraggio, hanno lottato per riuscire ad esistere, a fiorire e ad essere rispettate.
Tra le storie raccontate da Lombardo che meritano maggiore attenzione, spicca quella di una giovane che deve lottare contro la disoccupazione;
di una ragazza dell’Europa dell’est che è costretta dalla miseria ad affittare il proprio utero; di un’aspirante attrice che, per arrivare al successo, è disposta a tutto;
di una ragazzi costretta dalla religione induista a diventare la nuova Dea Bambina, dovendo così rinunciare alla propria infanzia e una donna che deve affrontare quotidianamente la solitudine, all’interno di un rapporto affettivo in cui domina l’incomunicabilità.
Nel corso della sua produzione, dunque, Lombardo ha indagato, senza mediazioni, la verità sulla condizione femminile nel mondo di oggi, non soltanto nel contesto occidentale, ma anche in ambiti e situazioni distanti dalla nostra realtà.
L’intento dell’autrice è sempre stato quello di proporre un messaggio urgente di emancipazione:
in troppi contesti -da quello lavorativo, a quello politico, fino al contesto familiare ed affettivo- ancora ai nostri giorni “il secondo sesso” viene marginalizzato, escluso, abusato, soggiogato, tanto c he la libertà che l’Occidente sostiene di aver conferito al genere femminile, si è rivelata spesso formale, piuttosto che effettiva.
Nella convinzione che le donne siano portatrici di una differenza ineliminabile e che costituisce la loro unicità insostituibile, la serata del 29 Novembre vuole quindi innescare un cambiamento di punti di vista, tale da farci ritrovare l’umanità perduta.
Del resto, la Letteratura costituisca la via privilegiata per dar vita, attraverso l’arma delle parole, a una trasformazione culturale, che porti ad un miglioramento collettivo.




