venerdì, Ottobre 31, 2025

Al Festiva del Libro per ragazzi di Bibbiena ci sarà Stefano Rossi

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I bambini e gli adolescenti di oggi sono definiti “generazione ansiosa” e sono lo specchio delle paure dei genitori.

Come stabilire regole senza perdere il loro amore? Come bilanciare protezione e libertà senza cadere nell’ipercontrollo o nella permissività?

Come affrontare i nuovi “must” sociali o tecnologici? Come gestire l’ansia senza trasmetterla ai più giovani?

A tutte queste domande risponde, nel suo nuovo libro “Genitori in ansia” edito da Feltrinelli, Stefano Rossi.

Psicopedagogista scolastico e conferenziere tra i più apprezzati, è tra i massimi esperti di didattica cooperativa e educazione emotiva e ideatore del Metodo Rossi su cui ha già formato 800 scuole e più di 100 mila insegnanti.

Stefano Rossi, sarà a Soci, Bibbiena, il 16 novembre prossimo, su invito del Festival del Libro di Bibbiena e dell’Associazione Prospettiva Casentino.

Stefano Rossi ha rilasciato all’ufficio stampa del Festival del Libro questa intervista.

Francesca Nassini, Assessora alla Cultura del Comune di Bibbiena commenta: “Ringrazio Stefano Rossi per la sua disponibilità, la collaborazione di Prospettiva Casentino e mi auguro che questa momento dedicato ai genitori possa diventare un’opportunità di crescita per tutta la nostra comunità”.

Ecco il link per prenotare il proprio posto gratuito alla conferenza dedicata ai genitori: https://leggerelibri.it/stefanorossi/

Chi sono i nuovi adolescenti, di cosa hanno bisogno, e come possono gli adulti accompagnarli nel loro percorso di crescita? 

Gli adolescenti di oggi hanno una forma mentis diversa dalla nostra. Agli adolescenti di ieri veniva chiesto di essere bravi;

i nuovi crescono in una società orizzontale, ossessionata dal principio di prestazione e dove quindi si devono confrontare con qualcosa di diverso ovvero con un senso di inadeguatezza, la paura di non essere abbastanza.

Questo fa sì che l’ansia, la vergogna e le varie forme di ritiro contraddistinguono i nuovi adolescenti che iniziano ad avere paura di volare, proprio perché hanno paura di non essere abbastanza”.

Genitori in ansia per le performance dei figli e figli sempre più oppressi dalle aspettative di genitori. Cosa devono fare i genitori, per educare i figli alla responsabilità, ma senza opprimerli?

Un figlio sente cosa il genitore desidera nei suoi confronti. Questo significa che non dovremmo proiettare aspettative e che ogni figlio è una libertà. Libertà dal punto di vista del suo progetto, libero di chi vuole diventare. Non dobbiamo dare forma alla forma dei figli, ma dobbiamo aiutarli a partorire la loro unicità”.

Come prevenire fragilità da un lato e atteggiamenti aggressivi dall’altro?

Sul fronte della fragilità dobbiamo comprendere che uno dei compiti dell’adolescenza è quello di sopravvivere al dolore.

La nostra società è diventata algofobica e tendiamo a vedere in ogni dolore un trauma; ma il dolore è una ferita da cui può nascere una luce.

In realtà senza vero dolore non c’è apprendimento, creatività, pensiero, competenza.

Dobbiamo stare accanto ai nostri figli e ai loro dolori, ma dobbiamo comprendere che dovranno reggere quel dolore che può consentire loro di volare nell’orizzonte della vita”.

Come educare alle relazioni positive e rispettose tra generi?

Per educare a relazioni più empatiche anche nel “Libro genitori in ansia” di Feltrinelli, io propongo un lavoro sulla vista del cuore.

Quella capacità innata, ma da coltivare, che ci aiuta ad intravedere cosa c’è nel cuore dell’altro.

Quando questa vista si acceca, diventiamo distruttivi per noi e per gli altri. Dobbiamo spiegare a un figlio che la vista del cuore ha due lenti.

La lente rossa, per aiutarlo a riflettere cosa lo ha portato a comportarsi in un certo modo; la seconda lente verde, che diventa fondamentale per provare a leggere cosa c’è nel cuore di un amico con il quale ci siamo comportati male.

Oggi siamo in una società sempre più cieca, narcisistica e centrata sull’io, e allenare questa capacità umana diventa preventivo sia nell’educazione affettiva che nell’educazione sociale dei nostri ragazzi”.

Giovani e digitale, che tipo di binomio è questo è quanto ha cambiato l’equilibrio emotivo e psicologico di queste nuove generazioni?

Dal punto di vista digitale possiamo dire, con un’espressione un po’ forte, che l’inconscio oggi è online.

Questa generazione è cresciuta con le metriche. Il tema delle metriche ossessiona il nostro tempo e frustra la psiche dei ragazzi e delle ragazze.

Pensiamo alle metriche della magrezza o alla vigoressia e le metriche del corpo o ancora al tema del successo.

Ci sono ragazzini che puntano già su metriche economiche, affascinati fin da piccoli, dalle metriche economiche degli influencer e ragazzi feriti da metriche di tipo relazionale.

Da questo punto di vista la lezione d’amore più importante da dare ai nostri adolescenti è quella della responsabilità, di essere rispettosi verso gli altri, ma anche di dare empatia e rispetto e a se stessi.

Questo perché il compito più importante dell’adolescenza, e della vita, è imparare a volersi bene e a non farsi definire da nessuna metrica”.

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