Nel fragile fiorire è il titolo della nuova mostra personale di Elisa Zadi, che prosegue la stagione espositiva 2025 della Galleria SanLorenzo Arte, all’interno della rassegna ‘Mappature – Geografie dell’arte contemporanea’, giunta alla sua terza edizione e in collaborazione con Silvia Rossi Art Gallery.
La mostra a cura di Silvia Rossi verrà presentata al pubblico venerdì 18 luglio 2025 alle ore 18:00 presso la Galleria SanLorenzo Arte, Piazza Bordoni 4, a Poppi di Arezzo.
C’è una tensione silenziosa che attraversa questa mostra, come un respiro leggero che tiene insieme petali e lembi di carne, ricordi e pieghe di tessuto, gesti interrotti, pause e prosecuzioni.
Nel fragile fiorire si incontrano figure femminili che non ambiscono a una perfezione conclusa, ma si mostrano incomplete, a tratti sbilanciate, mai pacificate. Esistenze che lasciano intravedere i margini:
piccoli vuoti, delicate ferite, spazi di mancanza che diventano zone vive di interrogazione.
Fiorisce, sì, ma sempre un po’ ai margini, come se bastasse un soffio per spostarla altrove.
Le opere di Elisa Zadi nascono da un gesto intimo, quasi segreto, che cerca nel frammento una verità più intensa del racconto intero. Figure e fiori sospesi in un tempo indefinito: hanno il colore della memoria e la consistenza di una promessa appena sussurrata.
Piccole presenze si affacciano accanto a composizioni di più vasta portata, instaurando un dialogo fatto di richiami e interruzioni.
Come radure che chiedono di essere attraversate con lentezza, perché solo così possono rivelare la loro trama sottile.
Lo sguardo scorre tra le tele come condotto un filo invisibile, si posa sulle corolle che si aprono a metà, sui lembi di tessuto, sulle figure che portano con sé la fatica e la grazia di essere.
Qui il femminile non si mostra come compiacimento estetico ma come ricerca, come domanda irrisolta che attraversa la pittura e si rifrange nella luce che si posa sulle superfici.
C’è qualcosa di profondamente politico in questo fragile fiorire:
nello scegliere di non completare, di lasciare spazio alla mancanza, di rivendicare la bellezza dell’imperfetto.
Un atto che parla di delicatezza, ma anche di forza ostinata. Di pause luminose che permettono di vedere meglio ciò che normalmente scivola via.
Questo fragile fiorire è allora un invito a sostare, a lasciarsi toccare da ciò che non si compone del tutto, da ciò che resta in attesa di un nome, da ciò che domanda di essere guardato senza giudizio.
Perché è proprio lì, nel punto esatto in cui qualcosa manca, che la luce si posa con più intensità, in cui germoglia una nuova forma di senso.
Biografia:
Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell’identità e dell’appartenenza attraverso il ritratto e l’autoritratto.
Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Si diploma come Maestro d’Arte e successivamente ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata presso l’Istituto Statale d’Arte di Arezzo.
Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode in Pittura; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”.
Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Grafiche e Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Attualmente vive e lavora a Firenze.
Fra le ultime partecipazioni artistiche si ricorda “Bloom your way – Fiorisci a modo tuo” a cura di Piero Giannuzzi, Museo Mupa, Ginosa, “Life Is but a day” a cura di Maria Vittoria Pinotti presso Mucciaccia Gallery Project di Roma, “La misura umana” a cura di Eugenia Carabba Tettamanti e Giuseppe Cotroneo, Circolo degli Esteri, Roma. Ha partecipato a Roma Arte in Nuvola 2024 e Un Fair di Milano 2023.
Fra i numerosi Premi si ricorda nel 2025 la selezione al Premio Combat e il Premio Luigi Candiani, nel 2024 la selezione come finalista a Exibart Prize 5 e Arteam Cup 9 oltre alla selezione con merito del Premio Mestre Pittura 2024 e 2025;
sempre nel 2025 la selezione alla residenza DOM & ExtrArtis di Sorrento e Barcellona e la partecipazione a Container Door Art Festival, Guadalajara, Mexico.