venerdì, Maggio 3, 2024

23 dicembre: al San Donato il Natale inizia prima

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“Abbiamo cercato e ottenuto un equilibrio: da una parte la tutela del valore assoluto della salute, dall’altra la comprensibile necessità di far incontrare per Natale i pazienti con i loro familiari più stretti”. Simona Dei, Direttrice sanitaria della Asl Tse annuncia che dal 23 dicembre e fino alla conclusione delle festività natalizie e di fine anno, saranno possibili le visite dei parenti ai pazienti Covid, ricoverati sia in terapia intensiva che nella cosiddetta bolla Covid.
“Si tratta di un’opportunità legata esclusivamente al Natale e che non attenuerà la massima attenzione e le regole di comportamento per un controllo efficace del contagio e della sicurezza delle cure per i pazienti più fragili – commenta Dei. Abbiamo creato percorsi e regole per l’accesso dei visitatori nei vari setting Covid ospedalieri. E questo è stato possibile grazie a una maggiore conoscenza delle caratteristiche del virus, alla formazione degli operatori, alla creazione di percorsi dedicati e alla disponibilità di dispositivi di protezione”.
Semaforo verde alle visite quindi ma con rigide regole.
“Il parente potrà accedere esclusivamente in base all’autorizzazione del Direttore dell’Unità Operativa – ricorda Barbara Innocenti, Direttrice dell’ospedale San Donato. Saranno quindi valutate le condizioni cliniche del ricoverato e una particolare attenzione verrà dedicata ai  pazienti fragili o vulnerabili, come ad esempio quelli in situazioni di fine vita oppure non autosufficienti. Il numero dei visitatori contemporaneamente presenti in reparto sarà ovviamente basso, sia per evitare assembramenti sia per non distogliere, oltre il necessario, il personale sanitario dalle sue normali attività”.
Ecco i passi che dovranno essere fatti per consentire la visita. Al paziente, in primo luogo, verrà chiesto se gradisce la visita di un familiare che, ovviamente, non dovrà essere né in quarantena né in isolamento familiare. Qualora il paziente non sia in grado di collaborare, verranno contattati i familiari per valutare con loro la proposta o la richiesta di recarsi in visita.
Per ogni degenza Covid saranno possibili 4 visitatori al pomeriggio: 1 per ricoverato. La durata della presenza in reparto sarà di 30 minuti: di cui 15 per l’incontro con i parente e altrettanti per il colloquio con i sanitari e per  la vestizione e svestizione. Ogni parente in visita sarà accompagnato da un operatore sanitario che si occuperà anche di fargli indossare correttamente tutti i dispositivi di protezione
L’accesso in ospedale avverrà sempre dagli ingressi principali attraverso i check point con misurazione della temperatura e sanificazione delle mani. Il reparto potrà essere raggiunto passando dal secondo piano e dal corridoio di collegamento (ascensori H1/H2 alla scala 5 per la discesa al piano 0 o piano 1. Al piano 2 cui si accede direttamente dal corridoio di collegamento mentre con l’ascensore si scende al piano 1 e piano 0).
Il San Donato si aprirà anche alle famiglie che hanno congiunti in reparti non Covid. Pure in questo caso le visite saranno programmate dai Direttori delle singole unità operative. L’accesso sarà su appuntamento e sulla base delle condizioni del paziente. Ingressi scaglionati con mascherina e disinfezione delle mani e sotto il controllo del personale sanitario.

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Al Castello di Poppi va in scena “Io son la Gemma”

Andrà in scena domenica 5 maggio alle 16,30 nella cornice del Castello dei Conti Guidi di Poppi il monologo teatrale di Eleonora Pinzuti “Io son la Gemma”, un omaggio alla moglie di Dante, Gemma Donati, una donna rimasta completamente in ombra, neppure rammentata nella “Divina Commedia”.   Nel monologo Pinzuti rende giustizia alla sua  vicenda umana, complessa e tormentata.   Lo spettacolo fa parte della rassegna di iniziative promosse dal comune di Poppi, in collaborazione con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna dello scorso marzo. Uff. Stampa Comune di Poppi  

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