sabato, Maggio 18, 2024

Nasce il progetto “A casa mia”: l’Unione dei Comuni del Casentino investe 400 mila euro per potenziare l’assistenza domiciliare alle persone anziane

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Arriva un altro importante investimento in ambito sociale, dopo quello a sostegno delle famiglie con disabili. “A casa mia” è un progetto speciale di potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare per persone anziane.

L’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha infatti vinto il bando nazionale del Pnrr dedicato alle Aree Interne, classificandosi al 367esimo posto su più di 2.000 progetti presentati a livello nazionale e ottenendo un finanziamento di 392 mila euro. Il progetto presentato prevede l’attivazione di una serie di servizi che, in collaborazione con i familiari delle persone anziane, rispondano alle problematiche assistenziali, ampliando e migliorando i servizi esistenti sul territorio per anziani autosufficienti e non, cercando di evitare l’istituzionalizzazione e alleviando il carico assistenziale delle famiglie stesse.

La popolazione del Casentino si caratterizza per il numero elevato di anziani: l’indice di vecchiaia è tra i più alti della provincia, nel 2021 ad ogni 100 ragazzi da 0 a 14 anni corrispondevano 256 anziani ultrasettantacinquenni, anziani che si distribuiscono nelle zone più a ridosso dell’Appennino, zone che presentano anche problemi maggiori di viabilità ed isolamento.

Le previsioni per il futuro indicano che il numero totale degli anziani crescerà nelle diverse classi di età.

“Siamo davvero molto orgogliosi che il nostro progetto sia piaciuto e che sarà completamente finanziato – ha spiegato la presidente dell’Unione dei Comuni Eleonora Ducci – intendiamo dare sostegno alle famiglie con anziani, cercando di migliorare la qualità della vita dell’assistito e dei suoi caregiver, riducendo e prevenendo i casi di disabilità e offrendo continuità assistenziale a seguito dei ricoveri ospedalieri. Troppo spesso le famiglie si sentono sole e si trovano costrette ad affidare gli anziani alle case di cura perché faticano a garantire un’assistenza continua, anche dopo i ricoveri in ospedale. Noi puntiamo a supportarle in modo che a casa non si sentano più sole e vedano nelle istituzioni un punto di riferimento”.

Nel progetto è stata dedicata particolare attenzione ad un modello organizzativo in grado di rendere completa l’offerta dei servizi per gli anziani, capace di dare adeguate ed appropriate risposte ai bisogni assistenziali. L’intervento include l’erogazione dell’assistenza domiciliare presso le nuove formule di residenzialità, in co-abitazioni dedicate e fornite di assistenza, che saranno attivate nei comuni classificati come aree interne aderenti all’Unione dei Comuni. In particolare a Poppi dove il co-housing  sarà realizzato attraverso il recupero degli immobili effettuato con interventi del comune stesso e a Chitignano, nell’immobile dove un tempo sorgeva la scuola del paese, il progetto prevede l’erogazione del servizio di assistenza domiciliare ad integrazione della gestione del servizio.

Saranno attivati interventi di supporto alla persona nella gestione della vita quotidiana, al fine di garantire il recupero e il mantenimento dell’autosufficienza residua, per consentire la permanenza al domicilio il più a lungo possibile, attraverso un sostegno diretto nell’ambiente domestico e nel rapporto con l’esterno. Costituiscono ambiti di intervento la cura e l’igiene della persona, prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione, la cura e l’igiene ambientale, il disbrigo pratiche, l’accompagnamento a visite, la spesa e la preparazione dei pasti, l’aiuto nella vita di relazione. I risultati attesi interessano il miglioramento dei trasferimenti degli anziani e la loro mobilità nel territorio, il sostegno dell’autonomia delle persone anziane, il contrasto delle situazioni di solitudine, insomma il miglioramento della qualità della vita dell’anziano.

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