martedì, Giugno 17, 2025

Regione Toscana: nasce il Dipartimento Interaziendale del Farmaco

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Nasce il dipartimento interaziendale del farmaco: lo istituisce una delibera della giunta regionale approvata nei giorni scorsi su proposta dell’assessore alla sanità Simone Bezzini. I direttori delle aziende sanitarie e il direttore della Fondazione Monasterio hanno tempo fino al 31 gennaio 2023 per costituirlo.

“Ci aiuterà a armonizzare ed ottimizzare politiche ed interventi per migliorare l’erogazione dei farmaci a malati cronici o ai pazienti in dimissione, ma ci servirà anche per mettere a punto azioni volte ad ottimizzare la spesa” spiega l’assessore al diritto alla salute Bezzini.

Il progresso farmacologico, in questi ultimi anni, ha spostato sempre di più la cura di patologie gravi e specialistiche sul territorio. Ovvero in molti casi la diagnosi, la cura ed il monitoraggio della patologia avviene nei centri ospedalieri, ma l’assunzione dei farmaci è erogata a pazienti che assumono la terapia a domicilio. Questa evoluzione ha reso necessario il coinvolgimento interattivo tra strutture territoriali delle Asl e strutture specialistiche ospedaliere: da qui la necessità di creare una struttura dipartimentale interaziendale specifica per uniformare e governare questo tipo di assistenza farmaceutica che sta diventando sempre più importante per i pazienti e per le attività cliniche specialistiche.

Il dipartimento, che si compone di un’assemblea e di un coordinatore, dovrà infatti individuare, tra i vari compiti, strategie comuni per la produzione di farmaci galenici e percorsi integrati per l’erogazione di farmaci nei reparti di diagnosi e cura e direttamente a cittadini da parte delle farmacie ospedaliere e convenzionate; dovrà proporre iniziative per migliorare l’appropriatezza della prescrizione farmaceutica, definire procedure per rendere più efficiente l’erogazione di farmaci a pazienti in dimissione e coordinare azioni per migliorare l’organizzazione per la erogazione dei farmaci ospedalieri sul territorio. La sfida sta anche dal coinvolgimento dei medici di famiglia, che rappresentano la componente professionale necessaria per mettere il paziente al centro dell’intera organizzazione assistenziale.

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