lunedì, Novembre 3, 2025

Ricoverato al Pronto Soccorso dà in escandescenza e aggredisce i Carabinieri: arrestato 36enne

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Nella mattinata di ieri 16 gennaio, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Arezzo ha ricevuto una richiesta di intervento presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Donato di Arezzo per un paziente ivi ricoverato che creava disturbo ai medici e agli infermieri nello svolgimento del loro servizio. I militari della Stazione di Palazzo del Pero, giunti sul posto, venivano a conoscenza che il soggetto, un 36enne residente nel capoluogo, era ricoverato dalla scorsa notte e stava creando disagi alla normale attività del Pronto Soccorso, inveendo ripetutamente contro i sanitari dichiarandoli incompetenti.

I Carabinieri quindi cercavano di riportarlo alla calma, ma l’uomo continuava ad arrecare disturbo assumendo un comportamento poco collaborativo, ostacolando anche il transito dei pazienti all’interno del Pronto Soccorso, tanto che veniva richiesto l’ausilio di altra pattuglia dei Carabinieri. Nel frattempo l’uomo otteneva il certificato di dimissioni da parte del presidio ospedaliero e proprio in quel momento l’atteggiamento, già aggressivo e irascibile, degenerava in maniera crescente, fino a quando i militari operanti non si trovavano costretti a doverlo accompagnare in caserma per gli ulteriori accertamenti.

Lo stesso si rifiutava di seguire in caserma gli operanti, opponendo attiva resistenza ai militari e continuando con il suo atteggiamento minaccioso e provocatorio, iniziava anche a sferrare calci e pugni nei confronti dei carabinieri. Due dei quattro militari coinvolti, quindi, venivano colpiti dall’uomo, rimanendo feriti ed ottenendo fortunatamente solo pochi giorni di prognosi. 

All’esito degli accertamenti il 36enne è stato dichiarato in stato di arresto per resistenza a p.u. e lesioni personali aggravate. Nella medesima circostanza veniva deferito all’A.G. per interruzione di pubblico servizio. Il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo disponeva la collocazione dell’uomo agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del giudizio per direttissima.

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