venerdì, Maggio 3, 2024

I 99 anni di Rino Nencini, emblema delle bocce toscane

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Giovani e anziani, figli e padri, nipoti e nonni: da sempre il gioco delle Bocce unisce le generazioni. Celebriamo uno che da nipote che giocava col nonno, è diventato un nonno che gioca coi nipoti.

Oggi, 16 dicembre, compie 99 anni Rino Nencini, uno dei più forti giocatori toscani di tutti i tempi. Classe 1921, Nencini vanta quasi 200 gare vinte nella sua lunga carriera che lo ha visto per anni difendere i colori della Bocciofila “La Provincia” e più recentemente quelli dell’U.S. Affrico di Firenze. Nencini ha calcato i campi di tutta Italia, da solo o in coppia con tantissimi compagni, tra cui, negli ultimi anni, ragazzi con circa 70 anni in meno di lui.

Il suo partner in coppia spesso è stato un Foggi: prima il bisnonno Vittorio, poi nonno Marco, infine babbo Nicola e più recentemente il diciottenne Tommaso. Rino Nencini, parente di quel Gastone vincitore di Giro d’Italia e Tour de France, ha cominciato a giocare tardi, verso i quarant’anni. “Se avessi cominciato prima avrei vinto di più” gli si sente spesso dire. A metà degli anni Settanta ha sfiorato due volte il titolo italiano, sfumato prima per un flash di una macchina fotografica, poi per un colpo di sfortuna, come ha avuto modo di raccontare in un’intervista recente.

Giocatore versatile e dotato, vinse una gara nel 1960 sorprendendo tutti con un colpo allora inedito: la bocciata al volo soprammano, da lui pensato valutando la fisica dei corpi: “Le bocce sono corpi di uguale peso, se si tira in modo perfetto su quella già tirata dall’avversario la si sostituisce con la propria e l’altra vola via” spiegò. Apprezzatissimo per le sue doti umane e per la sua indole combattiva, è sempre stato una fucina di ricordi, raccontati con spirito e sagacia.

Ogni giorno, per tanti anni, è stato al Bocciodromo; timbrata l’uscita dal lavoro alle 14, addentava un panino, poi con la reticella delle bocce in spalla si avviava a giocare per ore.  Nencini è la dimostrazione dei benefici per il corpo e per la mente del gioco delle Bocce. “Questo è uno sport povero, che si può fare a tutte le età e a livelli diversi, ma è anche uno sport giovane perché sono i giovani che vincono di più!” disse in occasione dei suoi 90 anni. Oggi celebra il traguardo dei 99: Buon Compleanno Rino!

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Al Castello di Poppi va in scena “Io son la Gemma”

Andrà in scena domenica 5 maggio alle 16,30 nella cornice del Castello dei Conti Guidi di Poppi il monologo teatrale di Eleonora Pinzuti “Io son la Gemma”, un omaggio alla moglie di Dante, Gemma Donati, una donna rimasta completamente in ombra, neppure rammentata nella “Divina Commedia”.   Nel monologo Pinzuti rende giustizia alla sua  vicenda umana, complessa e tormentata.   Lo spettacolo fa parte della rassegna di iniziative promosse dal comune di Poppi, in collaborazione con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna dello scorso marzo. Uff. Stampa Comune di Poppi  

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