venerdì, Aprile 19, 2024

Le improvvisazioni notturne della malinconia in fase di accordatura Beyer di Fabio Strinati

I PIU' LETTI

di Roberto Fiorini

Improvvisazioni notturne della malinconia in fase di accordatura Beyer, questo è il titolo del nuovo disco del musicista Fabio Strinati e pubblicato con l’etichetta discografica RadiciMusic Records di Terranuova Bracciolini.
Dedicato interamente a Giovanni Allevi, definito dall’artista “musicista straordinario e persona squisitamente nobile”, il compositore e poeta Fabio Strinati decide di creare un album dove ogni brano assorbe linfa da un pianoforte fortemente immerso in una dimensione ampia e perdutamente notturna.
Melodie che nascono sul momento; note che s’assottigliano al tocco magico d’una melanconia frutto d’una sofferenza a lungo meditata.
Il pianoforte, come strumento terapeutico, unica strada per una guarigione spiritualmente eterna.

Improvvisazioni notturne che conducono Fabio Strinati alla composizione di meravigliosi pensieri/emozionali, una invisibile tela di ragno dove la malinconia stende la sua ragnatela grigia ricordandoci quei luoghi dove fummo felici e da dov’è fuggita la felicità.
In fondo la malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
Ecco, le composizioni di Fabio Strinati ci ricordano che la malinconia è il più legittimo tra tutti i toni poetici e musicali.
Una malinconia che nasce dalla grandezza, una progetto musicale seducente che conduce l’ascoltatore all’estasi.

Fabio Strinati (classe 1983) è un poeta, scrittore, esperantista, agricoltore e compositore talentuoso e poliedrico.
Ha pubblicato anche poemetti, preghiere e aforismi.
Debutta come poeta nel 2014 con il libro “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo“.
È presente in diverse riviste e antologie letterarie: da ricordare “Il Segnale“, rivista letteraria fondata a Milano dal poeta Lelio Scanavini; la rivista “Sìlarus“, fondata da Italo Rocco; il bimestrale di immagini, politica e cultura “Il Grandevetro“; la “Gazeta Dielli” e “451 Via della letteratura della scienza e dell’arte“.
Sue poesie sono state tradotte in romeno, in bosniaco, in spagnolo, in albanese, in francese e in inglese, mentre in lingua catalana è stato tradotto da Carles Duarte i Montserrat ìe in lingua croata dalla poetessa Lierka Car Matutinovic.
È inoltre il direttore della collana poesia per le “Edizioni Il Foglio” e cura una rubrica poetica dal nome “Retroscena” sulla rivista trimestrale del “Foglio Letterario“.
Leggi anche:
https://www.arezzoweb.it/2022/un-nuovo-disco-per-il-poeta-e-compositore-fabio-strinati-532625.html

Tutto ciò che è finito, tutto ciò che è ultimo, desta sempre naturalmente nell’uomo un sentimento di dolore, e di malinconia” ci ricorda Giacomo Leopardi.
Fabio Strinati ha ben chiare le tre cose necessarie per essere un buon pianista: la testa, il cuore e le dita.
Non cede mai alla tentazioni di inutili virtuosismi.
Prima di iniziare ad ascoltare le composizioni di Strinati pensa ad un pianoforte.
I tasti iniziano.
I tasti finiscono.
Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti.
Non sono infiniti, loro.
Le note sono infinite dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi ascoltare.
Loro sono 88, i tasti, le composizioni di Strinati sono invece infinite perché si percepisce che sa benissimo che la vita non è mai in bianco e nero.
Fabio appoggia le mani sui tasti del suo pianoforte e non fa altro che cercare colori e sfumature.

Il pianoforte è in grado di comunicare le più sottili verità universali attraverso il legno, il metallo e l’aria vibrante.
Essere un pianista e un musicista, non è una professione.
È una filosofia, una concezione di vita che non può basarsi né sulle buone intenzioni, né sul talento naturale.
Bisogna avere prima di tutto uno spirito di sacrificio inimmaginabile.
Fabio Strinati è un pianista ed un musicista, ma anche un poeta straordinario.
Come ricorda Giovanni Allevi “adora il pianoforte perché in esso sublima la sua imperfezione“.
Citando ancora Allevi a cui le composizioni di Strinati sono dedicate “il pianoforte reclama l’abbandono: esso non vuole essere suonato, ma è lui che vuole suonare tramite il pianista. L’esecutore abbandonato al suo strumento diviene egli stesso strumento, in un gesto impersonale e per questo totale, e la Musica, misteriosamente, inizierà a sgorgare, fresca e leggera“.
L’Anima è un pianoforte con molte corde, l’artista è la mano che con questo o quel tasto porta l’anima a vibrare.

 

 

 

ULTIM'ORA

Antenna Europa per il Casentino: secondo evento di presentazione a Chiusi della Verna

E’ in programma lunedì 22 aprile alle ore 16 nella Sala Polivalente del Corsalone, il secondo appuntamento di presentazione del servizio, realizzato da ANCI Toscana in partenariato con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, per facilitare l’accesso alle opportunità di finanziamento dei progetti del territorio. Nel corso dell’evento saranno illustrate le principali opportunità di finanziamento disponibili, con un focus in particolare sull’ambito agricoltura e su altri bandi attualmente aperti. L’iniziativa è rivolta a Comuni, imprese, cittadini e associazioni del territorio e si colloca nell’ambito del nuovo servizio volto a far conoscere e promuovere l’accesso ai finanziamenti locali, regionali, nazionali ed europei relativi ai diversi […]

More Articles Like This