sabato, Maggio 18, 2024

No Green pass, Castellino dal palco: «Assediamo la Cgil», parla l’autore dello scoop di Quarta Repubblica: «Minaccia sottovalutata»

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Come è possibile che nonostante Giuliano Castellino avesse annunciato dal palco di Piazza del Popolo l’intenzione di assediare la sede nazionale della Cgil alle 16:30 di sabato 9 ottobre, le forze dell’ordine non abbiano fatto nulla per impedire la vandalizzazione del sindacato un’ora e un quarto più tardi? Quarta Repubblica di Nicola Porro ha mandato in onda un servizio girato in piazza quel giorno che mostra il leader di Forza Nuova arringare la folla No Green pass per incitarla all’assedio.

«Mi sono chiesto come mai nessuno, dopo gli scontri di sabato, avesse sottolineato che Giuliano Castellino aveva annunciato l’intenzione di muoversi in corteo verso la sede nazionale della Cgil per assediarla» a raccontarlo è Alessio Viscardi, il videoreporter autore del filmato che inchioda il leader di Forza Nuova, raggiunto da iNews24. «La manifestazione era arrivata quasi alla fine -ricorda il giornalista- e io credevo che avrebbero tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine su via del Corso, per arrivare a Palazzo Chigi e Montecitorio. Invece, quando Castellino ha indicato il sindacato come obiettivo della marcia sono corso dall’altra parte di Piazza del Popolo, dove già c’erano i primi energumeni di Forza Nuova a organizzare il corteo indirizzando le persone verso l’imbocco di Villa Borghese».

E le forze dell’ordine cosa fanno in quel momento? «Nulla» sostiene Viscardi, «C’era un solo blindato e qualche agente in borghese. Mi sembrava molto strano, vedevo migliaia di persone che andavano a infoltire il corteo e nessuno a cercare di contenerlo tranne il “servizio d’ordine” di Forza Nuova». «Per me la notizia era chiara –conclude Viscardi– Castellino aveva avvisato tutti dell’intenzione di arrivare alla Cgil, eppure a protezione del sindacato non c’era quasi nessuno.

Anche dove si sarebbe potuto fermare il corteo, all’uscita di Villa Borghese su Corso d’Italia, non c’erano abbastanza agenti per sigillare i varchi. Inoltre, anche quelli in strada erano spaesati e impreparati: ho visto scene assurde come un blindato in retromarcia investire fotografi e passanti in scooter con manovre azzardate che hanno acceso ancor di più gli animi dei manifestanti. La minaccia è stata sicuramente sottovalutata, non so se volutamente o meno».

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