mercoledì, Dicembre 11, 2024

Funghi: Coldiretti, con le prime piogge parte la stagione della raccolta

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Le precipitazioni intense dei giorni scorsi hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi per i quali si preannuncia un autunno molto interessante. I terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco sono le condizioni favorevoli per una crescita rigogliosa. Nei boschi della provincia inizia così la stagione della ricerca dei frutti prelibati con le zone top di Valtiberina e Casentino in cui si preannuncia  un +50% nella raccolta rispetto alla media degli ultimi anni.

“La provincia di Arezzo – dice Lidia Castellucci, presidente Coldiretti Arezzo – ha una superficie boschiva pari a 179.000 ettari e rappresenta un enorme polmone verde che non è decisivo solo per la qualità dell’aria che respiriamo, ma anche per gli assetti idrogeologici, per quelli paesaggistici, e per quelli economici. I nostri boschi sono fortemente multifunzionali – prosegue il presidente – tra le numerose attività che vengono svolte, non manca la raccolta dei prodotti del sottobosco ed in particolare di marroni e castagne, di funghi e tartufi”.

Questa stagione dunque, rappresenta una boccata di ossigeno per gli appassionati alla caccia di porcini, finferli, trombette, chiodini e per i buongustai che preferiscono gustarli negli agriturismi del circuito di Campagna Amica preparati dai Cuochi contadini o cercarli tra gli scaffali.

“In questo caso – spiega il presidente Castellucci –  invitiamo a verificare l’indicazione, il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente, indicazioni che devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, anche se esentati dal rispetto della norma di commercializzazione generale, come tartufi e funghi spontanei. Una garanzia per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare”.

Scopriamo quali sono tutti i passaggi che gli appassionati devono compiere per essere in regola e poter fare delle raccolte in tutta sicurezza all’interno del territorio della Regione Toscana.

Per prima cosa è necessaria l’autorizzazione che viene rilasciata dalla Regione Toscana, e non più dal comune di residenza del richiedente, autorizzazione valida su tutto il territorio regionale.

Coloro che vogliono raccogliere i funghi epigei spontanei nel solo territorio del comune di residenza non sono tenuti a munirsi di alcuna autorizzazione, coloro che vogliono raccogliere i funghi epigei spontanei al di fuori del comune di residenza sono tenuti ad effettuare un versamento sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, un bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946), oppure un versamento tramite IRIS, la piattaforma della Regione Toscana per i pagamenti su servizi toscana. La ricevuta deve riportare la causale ‘Raccolta funghi’ e le generalità del raccoglitore e va conservata e portata con sé al momento della raccolta, insieme ad un documento di riconoscimento.

Per ottenere l’autorizzazione devono essere versati i seguenti importi: euro 13,00 per l’autorizzazione personale semestrale, euro 25,00 per l’autorizzazione personale annuale.

I non residenti in Toscana devono utilizzare l’autorizzazione turistica. Anche in questo caso il versamento deve essere effettuato sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, oppure con bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946). Gli importi sono pari a: Euro 15,00 per l’autorizzazione turistica giornaliera; Euro 40,00 per l’autorizzazione turistica valida per 7 giorni consecutivi. Euro 100,00 per l’autorizzazione turistica valida un anno.

La data o l’indicazione della settimana devono essere obbligatoriamente aggiunte nella causale dopo la dicitura ‘Raccolta funghi’.

La ricevuta del versamento va conservata e portata con se al momento della raccolta unitamente ad un documento di riconoscimento.

Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chilogrammi a testa, salvo il caso di un singolo esemplare o più esemplari concresciuti di peso superiore; il tetto giornaliero sale a dieci solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana, facciano la raccolta nel proprio comune di residenza.

Non ci sono limiti, invece, per imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali che, in possesso dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine rilasciato dagli Ispettorati micologici, svolgano la raccolta, a fini di integrazione del proprio reddito, nella provincia di residenza. In questo caso occorre far pervenire una segnalazione  certificata di inizio attività (SCIA) allo sportello unico per le attività produttive (SUAP).

Ma vediamo anche quali specie è vietato raccogliere: nel caso in cui la dimensione del cappello sia inferiore a quattro centimetri per il Genere Boletus sezione Edules (porcini), due centimetri per l’Hygrophorus marzuolus (dormiente) e per il Lyophyllum gambosum (prugnolo). E’ vietata inoltre la raccolta dell’ovolo buono quando non sono visibili le lamelle.

La raccolta può essere esercitata da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto e non devono essere usati strumenti che rovinano il micelio, lo strato superficiale del terreno e gli apparati radicali della vegetazione. I funghi devono essere riposti in contenitori rigidi e areati, atti a diffondere le spore, ricordiamo che è vietato l’uso di sacchetti di plastica.

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